Zoe


Uno dei lati positivi dell'insegnare, e del farlo in più scuole, è che numerosi buchi d'orario possono essere riempiti con altrettante piacevoli e distensive pause in pasticceria. Quest'anno però c'è una novità, e si chiama Zoe. Lo Zoe è un bar, proprio di fronte all'ingresso della scuola più piccola in cui insegno e che incarna in tutto e per tutto lo spirito del diner: bancone alto con la sbarra a terra per poggiare i piedi, una vetrina d'angolo, qualche tavolo all'interno che ormai chiamo amichevolmente "ufficio" e dal quale proprio ora sto scrivendo, una nutrita lista di caffetteria, alcolici, panini speciali e piatti freddi e una radio che passa costantemente una selezione di country, folk, rhythm and blues, soul e jazz; al bancone tutte ragazze e tutte costantemente gentili e sorridenti.
La Vespa parcheggiata fuori si intravede dalla vetrata e se non fosse per l'orario che costringe a una pausa non più lunga di mezz'ora potrei quasi pensare di essere in viaggio. Lo Zoe è un porto sicuro, che ci sia il diluvio o una piacevole e fresca giornata di sole; le parole scorrono sulla mia applicazione di scrittura senza distrazioni, oppure la penna scivola pigra lasciando tracce d'inchiostro su uno dei miei tanti taccuini. È piacevole.
One of the pluses of teaching, and teaching in more than one school, is that many gaps in my schedule can be effectively filled with an equal amount of pleasant and relaxing breaks in a patisserie. There's news, though, and they're called "Zoe". Zoe is a small bar, right in front of the smallest school I teach in, which totally embodies the spirit of an American diner: a big counter with a steel foot rest, a corner window, some tables inside the room I already call "office" and where I'm writing right now, a huge coffee, spirits, special sandwiches and cold dishes selection and a radio constantly airing a playlist of country, folk, rhythm and blues, soul and jazz; at the counter here are only girls and they are invariably nice and smiling.

I can see my Vespa outside, through the window and if not just for my timetable which forces me to a short break of just half an hour I could nearly think to be traveling.

Zoe's is a safe harbour, both under a downpour or a pleasant cool sunny day; my words flow easily in my zero-distraction word processor orit's my pen which flows lazy leaving ink paths on one of my many notebooks. It's pleasant.

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